domenica 29 gennaio 2012

Vivere il quartiere di mattina

Alzarsi dal letto la mattina e gettare uno sguardo fuori dalla finestra per saggiare l'aria e presagire come sara' la giornata, se di sole o di pioggia.
Ci vogliono almeno venti minuti di treno urbano che viaggia in superficie per raggiungere il centro con i suoi grattacieli e vialoni; invece, finche' si rimane ai margini della citta', l'orizzonte e' un'interminabile distesa di tetti di case monofamiliari o di piccoli condomini e , sullo sfondo, si scorgono anche le montagne dell'entroterra.
Dal terrazzino sul retro dell'abitazione si osserva il panorama, negli stretti ambiti che separano un edificio da un altro; si potrebbe anche intravedere qualcuno, con un'occhiata indiscreta attraverso le finestre altrui, se non fosse per le tendine ricamate frapposte alla visuale.

 
Intanto si passa in un'altra stanza, sul lato opposto. Ci si affaccia dall'alto del balcone e si vede che e' ancora un momento molto tranquillo della giornata.


Varcato l'uscio, si procede a piedi fin verso la stazione del treno piu' vicina. Lungo la via principale, costeggiata da un piccolissimo canale percorso dall'acqua, si incomincia ad incontrare movimento; le mura di un tempio shintoista, all'angolo dell'incrocio, delimitano su un versante la piazza della stazione; per il resto ci sono uffici, negozi, caffetterie, un'agenzia immobiliare, una filiale di una banca, la sede della biblioteca rionale.


Per chi non ha fretta e non ha ancora fatto colazione l'occasione e' buona per sedersi in una sala da the' e bere un caffe accompagnato da qualche piccolo sandwichs caldo o freddo oppure da un toast con burro e marmellata. Si possono cosi' incrociare altri avventori, in genere coppie di donne che amano trascorrere la mattinata al tavolo, sorbendo una bevanda calda, chiacchierando e sfogliando riviste; ma ci sono anche giovani madri con i bambini ancora in carrozzina che fanno comunella tutte insieme. Vi sono anche in misura minore alcuni uomini, in genere soli e vestiti in maniera abbastanza dimessa, che trangugiano il loro caffe' insieme a panini o biscotti.
E' un classico locale a conduzione familiare, che impiega a part-time ragazzotte che hanno appena finito gli obblighi scolastici per servire ai tavoli. La struttura vuole richiamare espressamente lo stile di certi bar occidentali presenti nell'Europa continentale. Nulla a che vedere con le grandi catene di ristorazione specializzate (per esempio Starbucks), dall'allestimento sofisticato ed al contempo standardizzato, frequentate da una clientela giovane, se non giovanissima, armata di netbook, di libri da leggere o quantomeno di un cellulare con cui smanettare continuamente.


Procedendo con calma, si possono apprezzare i dettagli della vita di quartiere, senza lasciarsi attanagliare dalla smania di recarsi sempre in pieno centro, dove c'e' un ritmo molto piu' sostenuto, dove si incontrano schiere di gente in movimento frenetico e ci si muove tra architetture moderne ed imponenti.
Restando nel quartiere, invece, si cammina tra vie strette, delimitate da muretti che separano le proprieta' private, si scorgono pasticcerie o forni, lavanderie, botteghe che vendono leccornie fritte, fiorai, negozi di biciclette, piccole conduzioni familiari.
Si puo' camminare a lungo, muovendosi tra le traverse che compongono il vicinato, magari costeggiando ogni tanto una scuola od un'area verde adiacente ad un tempio shintoista.


Talvolta le cose piu' interessanti sono quelle piu' comuni.